L'affresco di Caterina nel campanile della chiesa

È stata inaugurata, l’8 febbraio 2020, ad un anno dalla sua morte, la pittura murale ad olio su Caterina Morelli, figlia, sposa, madre e medico, amica di Gesù e di San Donato. Un dipinto bellissimo che è stato eseguito e donato alla nostra cara San Donato a Livizzano, dalle sorelle pittrici Viviana e Debora Antolini, che ringrazio sinceramente. Il loro sforzo generoso che hanno speso in più di un mese, per riprodurre questa nostra amica, è stato per loro una benedizione. Le ringraziamo in nome di tutta la comunità e di tutti familiari, parenti e amici di Caterina.

L’evento è stato presieduto da Sua Eccellenza Reverendissima l’Arcivescovo di Salerno, Mons. Andrea Bellandi, sacerdote della Fraternità di CL, che assistette alle nozze di Caterina e Jonata, amico di don Mario e, a sua volta riportato, insieme ad altri sacerdoti di CL  in una pittura presente nel campanile.

Perché questo murales?

Quest’opera nasce dal desiderio di onorare una vita, una persona, il cammino di amicizia col Signore e l’opera che il Signore ha compiuto nella vita di Caterina e attraverso di lei.

Dico questo perché ho avuto modo di conoscere Caterina come amica e come penitente nel sacramento della confessione. Lei conosceva già San Donato, dai tempi di Don Mario, ma, per quanto mi riguarda, mi fu presentata per la prima volta da una sua cugina.

Con lei tanti incontri, tanti momenti di condivisione, di preghiera, esperienze sacramentali come dono di grazia di Dio attraverso la Chiesa…

La spiegazione della pittura

Perché nel campanile?

Perché al suo interno è segnato come un percorso di fede, attraverso le varie pitture e immagini.

Il murales su Caterina è posto al piano dove è presente la pittura di San Giovanni PaoloII che fa gesto di abbracciare Mons. Giussani, fondatore del movimento Comunione e Liberazione, che si trova in ginocchio in segno di venerazione del successore di Pietro. A seguire si trova una pittura che ritrae la fraternità di Cl a cui faceva parte don Mario. Tra questi sacerdoti ce ne sono molti che hanno fatto parte del cammino di fede di Caterina all’interno di Cl. Salendo verso la cima della torre campanaria, consequenzialmente, troviamo il murales di Caterina. Il suo essere li è come il segno di un frutto buono sbocciato da quell’Albero a cui faceva parte la Cate, la sua fraternità.

 

Cosa c’è nella pittura?

Caterinaè vestita da sposa. Il suo matrimonio è stato l’inizio ufficiale di un costruire la comunità familiare come luogo dell’avvenimento cristiano, - desiderava una famiglia santa –inoltre l’immagine sponsale richiama il giorno dell’unione sponsale dell’anima con Dio.  Il suo bouchet è un mazzo di rose e altre rose sono presenti in basso a destra. Il mazzo di fiori, di rose, richiama sia il bouchet del giorno del suo matrimonio, sia i frutti della sua vita che, come rose profumate, offre al Signore nel suo incontro finale. Le rose richiamano anche il Roseto Perpetuo di Maria, movimento mariano di preghiera fondato da don Mario Boretti a cui lei faceva parte.

Ci sono due chiese sullo sfondo: San Donato a Livizzano e la Santissima Annunziata. Sono le due chiese che lei amava di più e che frequentava per coltivare il suo rapporto con la Beata Vergine Maria. A queste due Chiese si aggiunge la Chiesa dell’Impruneta, rappresentata attraverso il simbolo in altro a destra, che richiama il pellegrinaggio Impruneta-Annunziata di settembre, da lei e la sua famiglia fortemente promosso.

Termino affermando che, proprio in questo tempo di emergenza sanitaria, lei, medico chirurgo pediatra e medico dell’Ant, è un segno di speranza e una figura di esemplare dedizione umana, professionale, e cristiana. Donna di compassione ed arditezza, sicuramente un modello e una sorella che ci accompagna dal cielo.

O Dio nostro Padre,

che dai la giusta ricompensa ai tuoi servi fedeli,

guarda con tenerezza la nostra sorella Caterina,

che come sposa, madre e medico,

ha testimoniato con la sua vita, fino alla fine, la novità del Vangelo.

Ti ringraziamo per il dono della sua testimonianza

e ti chiediamo che la sua partecipazione

nella sofferenza del corpo e dello spirito 

alla passione del Tuo Figlio Gesù

la renda partecipe della Risurrezione,  

per gioire nella pace alla festa del Tuo regno.

Per Cristo nostro Signore. Amen.

 (con approvazione ecclesistica)

 

 Don Cristian Meriggi



"Il più grande dono che Dio ti può fare è darti la forza di accettare qualsiasi cosa Egli ti mandi e la volontà di restituirGli qualsiasi cosa Egli ti chieda"

Madre Teresa di Calcutta