Testimonianza di Caterina

Poco prima dell'inizio del pellegrinaggio del 7 Settembre fu chiesto a Caterina, che partecipava su una carrozzina, di poter raccontare di sè durante una sosta del cammino. Fu una testimonianza "a braccio": alla nostra famiglia il Signore sta chiedendo tanto, perchè la malattia sta un pò stringendo...non voglio nascondere nulla, l'ultimo periodo, ma l'ultima settimana soptrattutto, a me sta veramente insegnando tanto, perchè senza fare sconti quello che ti trovi a vivere in un momento, quando il giorno prima magari hai, come dire, tutto chiaro, il giorno dopo ti trova con addosso l'unica cosa che è veramente tua, che è la tua miseria! Basta una notizia che destabilizza un pò o che ti fa capire che quel momento, così tanto temuto è iniziato, che tutto ciò che prima potevi pensare di aver messo nel tuo bagaglio come "cosa imparata" o come "cosa saputa”, in un istante crolla. Per me questi ultimi giorni è stato proprio così, di fronte alla malattia che stava stringendo da un giorno all'altro mi sono trovata ad essere salda nella fede e nel tutto, ad essere la più misera di tutti, ma è proprio lì che ti accorgi veramente che tutto quello che ti viene dato è un grazia, che tutto è regalato...Dio ci regala tutto in ogni istante! Lo dice bene (volevo leggere questa cosa perchè secondo me aiuta tanto) l'esortazione apostolica di Papa Francesco Gaudete et Exultate al punto 54 "Anche il Catechismo della Chiesa Cattolica ci ricorda che il dono della grazia supera la capacità dell'intelligenza e le forze della volontà dell'uomo e che nei confronti di Dio in senso strettamente giuridico non c'è merito da parte dell'uomo...tra Lui e noi la disuguaglianza è smisurata". L'unica cosa veramente nostra non è che la miseria, questa possiamo offrirgli, e questa io ho offerto in questi giorni; non sono più riuscita a pregare, a fare tante cose che erano un pò il mio quotidiano e questo mi ha rimessa nuda di fronta a Gesù, con il dramma del dolore e della fatica da mamma, da moglie e da figlia. "La sua amiciza ci supera infinitamente, non può essere comprata da noi con le nostre opere e può essere un dono soltanto della sua inizitiva d'amore" quando capitano queste cose (come la malattia) è un attimo dire "che merito o demerito ho perchè il Signore mi tratti così?" e qui, grazie al cielo, c'è stato un passettino in più, perchè che merito ha il neonato di fronte alla sua mamma?, nessuno, non riesce a fare nulla se non essere accudito. Davanti a tutta la logica della domanda che ti porta a dire "perchè a me?" inizia proprio questo colloquio di domanda, ti accorgi che devi soltanto aprire gli occhi, nel momento in cui domandi un istante dopo ti ritrovi per una telefonata, o per qualcosa che accade, a doverlo riconoscere e dire "Veramente tutto mi è regalato, tutto è un dono"...capiremo come usare di tutto: della miseria, della paura, del fatto che ti accorgi che le cose ti vengono donate, e ridonate come mattoni per questa nuova strada. Di questo si è accorta una mia giovanissima amica visitando quest'anno una mostra al Meeting di Rimini "quello che occorre è soltanto la Memoria, ovvero la Sua Presenza, perchè tu possa riaccorgerti e dire: è Lui!". In questi giorni a casa dei miei, davanti al Volantone di Pasqua di Comunione e Liberazione, appeso in cucina, ci siamo ritrovati a guardare i volti raffigurati di Pietro e Giovanni che corrono al Sepolcro, e Jonny ha sbottato, un pò arrabbiato (...ma sentivo, però, che aveva una voce di speranza) "Eppure loro lo avevano visto! Eppure loro lo sapevano che sarebbe risorto! Glielo aveva detto!". Ma in quel momento lì, in quella corsa, cosa avranno portato? avranno portato la paura di quei giorni, la miseria di quei giorni e anche la Memoria! Ovvero la presenza di Gesù che in quei tra anni per loro era stata come una "colla". Percò in questi giorni io mi sto arrendendo nuovamente a questo, e mi accorgo che questa arrendevolezza è l'unica strada perchè la Grazia possa riempire la vita istante per istante...non c'è ieri, non ci sarà domani, non ci sono previsioni di tempo che reggano, è proprio un dono continuo! Per concludere, credo di poter fare mio il senso delle parole di Chiara Corbella "Mi sono rotta che la gente si converta sulla mia malattia (in questi giorni ho detto -a Dio- ora basta di usare me) ad ognuno è dato da pedalare!". La conversione è proprio una cosa così personale. Siamo qua, grazie per tutte le intenzioni che sono state scritte per me, ma veramente che ognuno di voi sia qua per camminare su questa strada.



"Il più grande dono che Dio ti può fare è darti la forza di accettare qualsiasi cosa Egli ti mandi e la volontà di restituirGli qualsiasi cosa Egli ti chieda"

Madre Teresa di Calcutta